Il giardino giapponese
Il giardino giapponese ha una storia di
oltre mille anni. Inizialmente gli antichi giapponesi impararono le
tecniche e i motivi di composizioni dagli artigiani cinesi e coreani,
ma poi, intorno al X secolo, cominciarono ad inventare le tipologie
proprie giapponesi.
I quattro stili principali del giardino giapponese sono:
Giardino di Shinden-zukuri. Stile di giardino sviluppato intorno al X secolo per la residenza aristocratica. È caratterizzato da un lago giacente a sud del padiglione con isolotti e ponticelli, dove i nobili ospitavano riti e banchetti stagionali.
Giardino di Jodo. Stile sviluppatosi quasi nello stesso periodo dello stile Shinden-zukuri. Nacque come motivo di riprodurre il paradiso buddhista dopo la morte, che si credeva situato ad Ovest.
Karesansui. È il paesaggio ideale di montagne, fiumi e mare ricreato nel giardino utilizzando materiali "secchi", cioè rocce e sabbia. Venne adottato dai monasteri zen per favorire la meditazione.
Giardino del Tè (Roji). Stile di giardino creato intorno al XV secolo ed affinato nel tempo dai maestri del Tè, per sublimare in estetica, ispirandosi al paesaggio di montagna, l'ambiente (il luogo) che viene percorso prima di entrare nel padiglione (stanza) del tè, in cui si tiene la cerimonia.
I quattro stili principali del giardino giapponese sono:
Giardino di Shinden-zukuri. Stile di giardino sviluppato intorno al X secolo per la residenza aristocratica. È caratterizzato da un lago giacente a sud del padiglione con isolotti e ponticelli, dove i nobili ospitavano riti e banchetti stagionali.
Giardino di Jodo. Stile sviluppatosi quasi nello stesso periodo dello stile Shinden-zukuri. Nacque come motivo di riprodurre il paradiso buddhista dopo la morte, che si credeva situato ad Ovest.
Karesansui. È il paesaggio ideale di montagne, fiumi e mare ricreato nel giardino utilizzando materiali "secchi", cioè rocce e sabbia. Venne adottato dai monasteri zen per favorire la meditazione.
Giardino del Tè (Roji). Stile di giardino creato intorno al XV secolo ed affinato nel tempo dai maestri del Tè, per sublimare in estetica, ispirandosi al paesaggio di montagna, l'ambiente (il luogo) che viene percorso prima di entrare nel padiglione (stanza) del tè, in cui si tiene la cerimonia.
Essi riflettono i pensieri, le
immaginazioni e le condizioni socio-economiche di ogni epoca nella
quale nacque ognuno.
Alla base, poi, vi è stata la Natura (montagne, acque, alberi ed erbe) dell’arcipelago giapponese. Camminare nei giardini giapponesi significa, quindi, attraversare nell’ immaginazione la terra nipponica e la sua ricca storia culturale, manifestate nelle dimensioni talvolta di 1000 mq, altre volte di 3 mq. È affascinante anche perché la natura e la cultura assieme si sublimano nell’Universo grazie alla volontà di espressione verso l’essenzialità’.
Tra varie "strategie" estetiche impiegate nel giardino giapponese, la più' importante è forse la tecnica di riproduzione del paesaggio. Il Giardino del Tè, ad esempio, riproduce l'ambiente del romitaggio di montagna.
(Sachimine Masui)
Alla base, poi, vi è stata la Natura (montagne, acque, alberi ed erbe) dell’arcipelago giapponese. Camminare nei giardini giapponesi significa, quindi, attraversare nell’ immaginazione la terra nipponica e la sua ricca storia culturale, manifestate nelle dimensioni talvolta di 1000 mq, altre volte di 3 mq. È affascinante anche perché la natura e la cultura assieme si sublimano nell’Universo grazie alla volontà di espressione verso l’essenzialità’.
Tra varie "strategie" estetiche impiegate nel giardino giapponese, la più' importante è forse la tecnica di riproduzione del paesaggio. Il Giardino del Tè, ad esempio, riproduce l'ambiente del romitaggio di montagna.
(Sachimine Masui)
Roji il sentiero di rugiada
Il luogo dedicato alla cerimonia del tè è, in genere, un piccolo padiglione o capanna (Sukiya) arredata in maniera molto semplice in modo da non offrire distrazioni e, al contrario, favorire la concentrazione sulla cerimonia stessa, vi si accede attraversando un giardino particolare: il Roji.
Il Roji, o sentiero di rugiada, vuole ricreare un ambiente naturale la cui contemplazione permetta, a chi lo percorre, di liberare la mente e rilassarsi così da avere il giusto spirito per la cerimonia del tè. E' costituito essenzialmente da rigogliose piante verdi, muschi, felci e rocce; un sentiero di lastre disposte in maniera apparentemente casuale conduce ad una vasca d'acqua (Tsukubai) alimentata da un tubo di bambù (Kakehi), davanti alla vasca c'è una pietra bassa e larga (mae-ishi) su cui si poggiano le ginocchia per poter attingere l'acqua, con un mestolo posato sulla vasca, e sciacquarsi mani e bocca in segno di purificazione, sulla destra c'è una pietra più alta (teshoku-ishi) dove poter appoggiare una lanterna e sulla sinistra una pietra più bassa (youku-ishi) per appoggiare il recipiente dell'acqua. A volte all'inizio del sentiero può essere messa una pietra (sekimori-ishi) legata con una corda di canapa, questo è un cortese invito a non proseguire nel sentiero.
Il luogo dedicato alla cerimonia del tè è, in genere, un piccolo padiglione o capanna (Sukiya) arredata in maniera molto semplice in modo da non offrire distrazioni e, al contrario, favorire la concentrazione sulla cerimonia stessa, vi si accede attraversando un giardino particolare: il Roji.
Il Roji, o sentiero di rugiada, vuole ricreare un ambiente naturale la cui contemplazione permetta, a chi lo percorre, di liberare la mente e rilassarsi così da avere il giusto spirito per la cerimonia del tè. E' costituito essenzialmente da rigogliose piante verdi, muschi, felci e rocce; un sentiero di lastre disposte in maniera apparentemente casuale conduce ad una vasca d'acqua (Tsukubai) alimentata da un tubo di bambù (Kakehi), davanti alla vasca c'è una pietra bassa e larga (mae-ishi) su cui si poggiano le ginocchia per poter attingere l'acqua, con un mestolo posato sulla vasca, e sciacquarsi mani e bocca in segno di purificazione, sulla destra c'è una pietra più alta (teshoku-ishi) dove poter appoggiare una lanterna e sulla sinistra una pietra più bassa (youku-ishi) per appoggiare il recipiente dell'acqua. A volte all'inizio del sentiero può essere messa una pietra (sekimori-ishi) legata con una corda di canapa, questo è un cortese invito a non proseguire nel sentiero.
Il giardino del Dojo di Sansepolcro è
stato costruito sulla base del Roji: vi si ritrovano tutti gli elementi
del giardino classico, la vasca tsukubai è separata dal piazzale di
ingresso da una leggera recinzione di bambù (Koetsu-gaki) che ne
maschera appena la visione e la rende più appartata. Il giardino
della purificazione posto all'esterno del Dojo dovrebbe stimolare in
chi lo osserva con cognizione, la riflessione, calmare la mente ed
aiutare a prepararsi adeguatamente alla pratica del Budo.